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é tempo di parlare

Scrivo per evitare di urlare, a chi poi non lo so visto casa mia comprende una bimba di undici mesi a cui non posso rimproverare le notti insonni e un compagno sordo da un orecchio che impegna l’altro nel lavoro, ad ascoltare le esigenze dei clienti…

Eppure nonostante nessuno abbia colpe io mi alzo sempre più spesso con la voglia frenetica di voler incolpare qualcuno di problemi inesistenti, insomma in questo momento cerco volontari per incolparli del fatto che il mio bagno non si pulisce e disinfetta da solo o di non aver piegato i miei panni puliti, addirittura mi va bene anche qualcuno a cui poter urlare ‘’la colpa di tutto è tua’’


Perché cercare colpevoli? E di cosa?

BHO…

Giuro che in primis non lo so nemmeno io, se lo sapessi metterei impegno per risolvere almeno un quarto della situazione…

E invece mi trovo intrappolata dentro una situazione che mi è sfuggita di mano.


La cruda e dura realtà è che questo periodo inizia a pesare anche a me come a chiunque altro,

non parlo del covid in se stesso perché altrimenti dovrei tapparmi la bocca e pensare a chi il covid ha tolto l’anima e il corpo,

parlo proprio dell’aria che si respira, parlo del fatto che non so mai se sentirmi una cattiva madre perché faccio prendere aria a mia figlia fuori;

Parlo del fatto che tra un pò sarà il primo compleanno di Leah Nayke e saremo per l’ennesima volta in lockdown proprio come il giorno che è nata,

la confettata della nascita che avevamo preparato per gli ospiti (cocco, cioccolato fondente, mandorle, cioccolato a latte, cioccolato bianco, uva, frutti rossi, banana e cioccolato) , scelto i colori e le bomboniere che ho fatto a mano io per 2 mesi ?

Bhé li ho mangiati quasi tutti io i 6 chili di confetti l’anno scorso;

E adesso che avevo fatto fare a mano i ricordini per il suo primo compleanno tutto personalizzato e la torta, e le decorazioni ?

Mi toccherà sempre a me mangiare il tutto e magari raccontare un giorno a mia figlia che sono stata testarda fino all’ultimo e ho organizzato tutto nonostante non ci fosse nessuno a casa e vedere che in un anno di vita ha tagliato così tanti nastri rossi e traguardi da essere fieri tanto quanto me e suo padre !

Lo sconforto, seppur sbagliato, per un momento mi ha oppresso, ho creduto di sbagliare nei confronti di mia figlia per l’ennesima volta;

Parlo del fatto che spesso se decido di non incontrare nessuno e chiudermi a casa mi sento esagerata o ‘’pazza’’,

Impiego tempo per rendermi conto che in realtà sto solo rispettando delle regole ‘’mondiali’’;

parlo del fatto che ogni giorno che willy entra nell’ospedale di Udine per fare la fisioterapia il mio cuore batte a tremila e prego che corridoi e porte siano tutte aperte cosi da non dover toccare nulla,

lo prego pure di rinunciare al pranzo ‘’non toccare le macchinette’’;

E infine parlo del fatto che mi manca l’aria quando esco con la mascherina, da star male e torno indietro, a casa, per toglierla e per l’ennesima volta mi sento in colpa perché in fondo in questo anno ci sono state persone come medici e infermieri che con la mascherina hanno pure lavorato H24.


Insomma ogni tanto penso che da un anno stiamo proprio in una situazione di merda!



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