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#viveremamma

Safe in my arms.

Al sicuro tra le mie braccia.


È questo il tema della Settimana Europea del Babywearing 2021 #EBW2021.

D’altra parte, esiste un altro motivo per cui esiste il #babywearing ?

No, non parlo di ora, quando portiamo i bambini per coccola e praticità. Parlo della storia dell’uomo, di quando “indossare” un bambino era l’alternativa più sicura in assoluto.

In ogni cultura del mondo i #bambini vengono portati: dal #rebozo del Messico al #MeiTai della Cina al #pagne africano, dall’amauti dell’Alaska fino alla gerla che si usava al piccolo paesino di montagna della mia #mamma. Supporti diversi uno dall’altro, dai materiali al modo di essere indossati. Hanno però un denominatore in comune: la necessità di poter continuare a svolgere le proprie mansioni anche dopo l’arrivo di un #bambino.

Il babywearing nasce insieme alla nascita dell’uomo stesso, o forse è stato proprio il babywearing a rendere l’uomo un Homo; in un’intervista per il #theguardian, l’antropologo Timothy Taylor ipotizza che l’invenzione dei supporti per trasportare i bambini abbia dato modo alle mamme di allattare i cuccioli più a lungo e ai neonati di allungare i tempi di esogestazione, permettendo un’espansione cerebrale maggiore.

Da quel momento in poi #viaggiare, cacciare, coltivare, diventano azioni che possono essere svolte in contemporanea all’accudimento del cucciolo d’uomo.

Ogni cultura ha quindi personalizzato i propri supporti, variandoli a seconda del clima, del territorio e del tipo di mansione da svolgere.

Anche l’#arte è ricca di riferimenti al babywearing: illustrazioni di mamme con bimbi in fascia si trovano nei bassorilievi dell’antico Egitto, miniature nei manoscritti medievali, perfino #Giotto ha dipinto Gesù bambino legato sul fianco di Maria, nel dipinto de “la fuga in Egitto”, per la Cappella degli Scrovegni.

Poi è accaduto qualcosa. Mentre nelle aree rurali il portare i bambini è rimasto parte integrante della cultura e dell'accudimento, nel mondo occidentale abbiamo accantonato l'alto contatto; la regina Vittoria lancia la moda della carrozzina, le balie vengono assunte in ogni famiglia nobile d'Europa. Poco dopo, passeggini, culle, latte artificiale, ciucci, biberon investono Europa e USA come un tornado: le necessità delle donne durante la prima guerra mondiale, ovvero il dover non solo svolgere il ruolo di #donna e madre ma anche quello di uomo e lavoratore, aprono le porte ad oggetti che possono accogliere i bisogni del bambino. Nasce anche un grande, grandissimo equivoco culturale, ovvero credere che un bimbo che vuole stare addosso alla sua mamma, che desidera essere allattato e accolto nei suoi bisogni sia, per l'appunto, viziato.

E così abbiamo perso il babywearing (e molto altro!) nella strada per il progresso.

Più o meno negli anni '70, un'infermiera americana, Ann Moore reinventa il marsupio ispirandosi ai supporti che vedeva utilizzare nelle sue missioni in Africa. In Europa è invece Erika Hoffman a reinventare il babywearing, dovendosi prendere cura delle due neonate gemelle e due figli più grandi, fondando Didymos nel 1972.

Il babywearing moderno si diffonde a macchia d'olio, nascono molte aziende che si occupano di tessere fasce, ring e supporti, per tutti i gusti e tutte le tasche. Anche molte artigiane si specializzano per tessere a telaio fasce #handwoven, oppure cucire marsupi o mei tai. E quando non si porta più, si trasformano le fasce in borse, sciarpe, peluche..

Nel tempo, portare non diventa più solo un modo di soddisfare una necessità, ma anche un accessorio di moda: si comprano le fasce non più solo per portare, ma anche per abbinarle al vestito, all'occasione e, negli ultimi anni, addirittura si comprano in base all'#armocromia.




Così, nel 2016 nesce un'idea, ovvero festeggiare in tutta Europa il babywearing. Nasce così la #EBW, presentata per la prima volta a maggio 2017, il cui tema è "ti porto per sempre"; proprio #didymos ne crea una fascia, traducendo il titolo del tema in 30 lingue europee. Viene creato un gruppo Facebook con rappresentanti di 14 nazioni. Consulenti e negozi creano offerte, mamme portatrici riempiono i social di challenge e foto coloratissime. Torniamo quindi alla prima riga di questo articolo: "Safe in my arms"

In quest'ultimo anno, la sicurezza è stato il nodo centrale della vita di chiunque. E qual è il posto più sicuro per un bambino, se non tra le braccia di chi si prende cura di lui?

Per chi è della zona di Gorizia, potrà festeggiare con noi la Settimana Europea del Babywearing e, in ritardo, la settimana internazionale del Pannolino Lavabile (#SIPL) Sabato 8 Maggio, alle ore 10.30 in Parco di Piuma a Gorizia: saremo presenti con Fascioteca e Pannolinoteca, per rispondere alle domande dei genitori e far giocare insieme i bimbi. Proverò inoltre a seguire le challenge proposte dal gruppo Facebook della EBW2021, e possiamo farlo insieme se volete sul gruppo #VIVEREMAMMA!

Concludo con un copia e incolla dal sito ufficiale della European Babywearing Week 2021

"Durante la 5a Settimana Europea del Babywearing possiamo connetterci gli uni con gli altri da una distanza di sicurezza condividendo i nostri pensieri, foto e momenti della nostra vita, incoraggiandoci ed elevandoci a vicenda, riconoscendoci e ascoltandoci a vicenda."

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